mercoledì 8 agosto 2018

UN OZIO CHE FA MALE

“D'estate scoppiano più conflitti e tensioni, non tanto dovuti al caldo quanto piuttosto alla convivenza forzata con familiari o amici. Certamente, 10-11 mesi all'anno passati in attività esterne alla famiglia producono comportamenti che si sedimentano nel vissuto quotidiano, dagli orari di sveglia alle abitudini alimentari. La pausa estiva costringe a un riadattamento sociale: le coppie convivono 24 ore su 24, mamma e papà stanno tutto il giorno coi figli e anche gli amici vengono vissuti più intensamente rispetto alle frequentazioni sporadiche del sabato sera.
Ma quello che fa veramente male alla vacanza è considerare il tempo libero che abbiamo a disposizione come un tempo passivo, in cui non si fa nulla e non si pensa a nulla. Le ferie al contrario dovrebbero essere un tempo attivo, un tempo cioè che favorisca le relazioni umane e il benessere fisico".





Fulvio Giardina, presidente del Consiglio nazionale dell’Ordine degli psicologi