domenica 14 settembre 2014

AIUTO , MIO FIGLIO DIVENTA GRANDE!

Fino a ieri erano la bambina e il bambino di mamma e papà, adesso si stanno trasformando velocemente in giovani uomini e donne. Il corpo cambia e loro si sentono strani, diventano intrattabili, irritabili e noi genitori ci trasformiamo all’improvviso in nemici. In questa fase della vita i giovanissimi attraversano una vera e propria crisi d’identità: sperimentano forti emozioni fino a quel momento sconosciute, iniziano a pensare in modo nuovo, si guardano allo specchio con sgomento e pensano: “Non sono più io!”.
Cosa provano mamme e papà
“Vuole fare di testa sua”
Sente il bisogno di uscire dai binari sicuri sui quali lo hanno messo mamma e papà e desidera trovare una sua identità provando a sperimentare da solo quello che può. Comincia a rinunciare ai nostri consigli, manifesta le sue preferenze in fatto di gusti, alla ricerca di ciò che gli interessa e alla scoperta dei suoi talenti naturali. Lasciategli libertà di manovra in una cornice di regole, comunque, ben chiare, orari e limiti.
“Non lo capisco più, si chiude nella sua stanza, non mi parla”
Alcuni atteggiamenti di “sfida” e ribellione nascono nella prima adolescenza, ma quando i ragazzi ci “attaccano” verbalmente, spesso lo fanno perché continuiamo a trattarli da bambini. L’atteggiamento sbagliato, ma molto diffuso, dei genitori è voler tornare a essere il loro punto di riferimento proprio come quando erano piccoli. Non si vuole rinunciare al ruolo di guida e spesso si trovano soluzioni innaturali e dannose come quella di trasformarsi nel “migliore amico” del figlio. I ragazzi in questa fase devono prendere la “giusta” distanza da ciò che hanno assorbito da noi ed è naturale che questo avvenga tramite la svalutazione della figura del genitore. Rinunciamo al pensiero di essere indispensabili e di pretendere la loro cieca obbedienza.
“Alterna momenti di allegria e affetto a momenti di depressione”
Le oscillazioni dell’umore di nostro figlio in età adolescenziale assomigliano a delle montagne russe. Un momento vorrebbe tornare bambino e si rifugia tra le nostre braccia, ha bisogno di coccole, affetto e rassicurazioni; il momento dopo vuole vedersi già grande, comincia a ignorarci e va contro le nostre opinioni e regole per “partito preso”. Queste contraddizioni sono naturali e riflettono il desiderio e la paura di staccarsi dai genitori e appropriarsi di una nuova immagine di sé.
Cosa fare
No all’ostilità o all’eccessiva critica
Ma come ti sei vestito!”, “Quel tuo amico non mi piace per niente!”, “Perché perdi tempo invece di studiare?”. Nostro figlio in questa fase di vita è alla ricerca di una sua identità e perde spesso fiducia in se stesso, nel suo valore come persona e anche nelle relazioni con gli altri. Cerca una rassicurazione, ma nello stesso tempo si comporta in modo da ostacolarla proprio perché la ribellione è una parte fondamentale della sua crescita. Essere adulto per lui significa essere libero dal controllo e diventare autonomo; lotterà con tutte le forze per affermare la sua identità contro le regole e le restrizioni che gli imponiamo. Infine, è fondamentale che scopra in sé un talento e che venga incoraggiato in questo. È arrivare a sentirsi “forte in qualcosa” che gli permetterà di acquisire fiducia nelle sue capacità.
Sì al confronto, no al distacco emotivo
“Mi hai proprio deluso!”, “D’ora in poi non rivolgermi più la parola!”, “Non venire da me quando avrai bisogno di qualcosa!”. Possiamo anche non essere d’accordo con tutto quello che fa e manifestare il nostro disappunto. Da un lato è importante fargli sentire che ci sono delle regole, ma l’affetto non deve mai essere messo in discussione! Un adolescente ha bisogno di avere delle “fondamenta sicure” grazie alle quali avere sufficiente autostima per crescere bene.