domenica 11 febbraio 2018

Dal 27 febbraio presso la Farmacia di Bentivoglio



A partire dal 27 febbraio 2018 sarò disponibile tutti i martedì dalle ore 18.00 alle 19.30 presso la Farmacia di Bentivoglio per offrire un servizio di colloqui psicologici gratuiti a tutti i cittadini che sono interessati. I colloqui avverranno previo appuntamento.
Ringrazio la Dott.ssa Roberta Rabbi per aver reso possibile l’avvio di questo nuovo servizio, nell’intento di migliorare il benessere dei cittadini.

lunedì 5 febbraio 2018

FUORI DALLA CULTURA DELLA PRESTAZIONE !!



La cultura della prestazione ci distrugge, ci annienta.
Perchè?
Perchè ci allontana da noi stessi, da un rapporto sano ed equilibrato con la realtà.
Quello a cui dovremmo aspirare non è “essere i migliori”, “i più bravi”, “i più belli”, “i più forti”, “ i più...”
Dovremmo invece aspirare a trovare uno stato di consapevolezza grazie al quale, qualunque cosa  si sta facendo, non ci si dimentica mai di noi stessi.
Lucidi, ma non troppo coinvolti, col proprio ritmo e la propria velocità, senza snaturarsi e senza andare oltre i propri limiti.
Restare se stessi in alcuni vortici giornalieri è segno che si è sulla strada giusta.
Poichè la maggior parte delle cose che facciamo quotidianamente sono “da fare” non ci resta che spostare l’attenzione sul “come “ farle, cioè su come approcciarsi agli impegni.
Il segreto, insomma, sta nel tipo di presenza che si riesce ad avere a se stessi.

domenica 4 febbraio 2018

Psicoanalisi: da Popper a disciplina scientifica



“SCIENZA  IN  RETE” (GRUPPO 2003 PER LA RICERCA SCIENTIFICA)

Psicoanalisi, le critiche di Popper

In generale la critica più famosa alla psicoanalisi è stata quella di Karl Popper, giunta peraltro nel momento di massima ascesa della disciplina, con Alfred Adler, Carl Gustav Jung e, soprattutto, Sigmund Freud. A tutt’oggi possiamo ritenere il dilemma dello status delle discipline psicoanalitiche non completamente risolto. Molti propendono per il superamento della tesi popperiana, soprattutto per le verifiche empiriche dei risultati clinici svolte negli anni ’80 e ’90 e per le progressive integrazioni della disciplina con le altre linee di ricerca psicologica, psichiatrica e neuro scientifica; va comunque notato che nella tesi del filosofo austriaco sia ancora possibile rintracciare vari spunti interessanti. Gli anni in cui Popper elaborava la propria teoria erano quelli dell’ormai largamente analizzato fermento innovatore dei primi del Novecento. Dai contatti con Einstein e dall’ammirazione per il nascente edificio teorico della relatività generale (con il suo enorme potenziale esplicativo ma anche con la sua intrinseca fragilità) Popper ricavò l’idea di un sapere scientifico più simile alla doxa aristotelica che alla episteme: sforzo di capire, dunque, piuttosto che sapere forte e immutabile.

Psicoanalisi moderna, oltre Popper

Il lapidario parere di Popper su psicoanalisi e psicologia individuale è stato, in parte, superato dagli ultimi sviluppi. La teoria odierna risulta, del resto, molto diversa da quella freudiana con l’abbandono del modello pulsionale, il ridimensionamento del ruolo dell’insight e del conflitto, la riformulazione dei concetti di meccanismo di difesa, trasfert e controtrasfert e via dicendo. Risulta, inoltre, molto differente anche l’approccio, oggi basato non solo su dati comportamentali ma anche su dati empirici, ricavati, ad esempio, con le tecniche di neuro imaging.
Il giudizio popperiano, inoltre, letto come parte del logos complessivo del filosofo, risulta molto meno rigido di quanto potrebbe sembrare a prima vista. Intanto perché è tutto pervaso dalla dimensione del dubbio e della permeabilità fra le dottrine fisiche e quelle metafisiche. Poi perché è di carattere esclusivamente epistemologico e non affronta gli aspetti di terapia, evidentemente basilari in una disciplina di tipo medico. Richard Feynman, che come fisico avrebbe potuto trovare la sua posizione “naturale” nella condanna tout court della psicoanalisi, nel 1963, argutamente osservò: “se per psicanalisi intendiamo la tecnica terapeutica, possiamo dire che essa possiede un livello di efficacia e un tipo di approccio che possono consentire di annoverarla tra le discipline scientifiche. Al contrario l'edificio teorico sul quale la tecnica si basa è molto meno scientifico e per poter aspirare allo status di scientificità deve sicuramente percorrere ancora parecchia strada”.

Siamo dunque ai nostri giorni. Tutti sono concordi nel ritenere la psicoanalisi una disciplina scientifica? Forse no. Ma probabilmente nemmeno per negare che sia prossima a diventarlo, specie se considerata con logica interdisciplinare.

Un giudizio critico ma aperto, dunque, come quello che oggi, forse, Popper avrebbe sostenuto.