Per cui non ci dobbiamo credere.
I teenager non vogliono affatto liberarsi dai genitori che
“rompono” o che “non capiscono niente”, anche se a volte lo
dicono e lo urlano. Il loro scopo è uno solo: provocare !! Ma in
realtà, quello che si aspettano, è di non essere mai abbandonati.
Esperto in disagio minorile, disturbi emotivi e del comportamento, dinamiche disfunzionali nel rapporto genitori-figli. Si occupa anche di depressione, attacchi di panico, fobie, rapporti affettivi, dipendenze (alcool, droga, gioco d'azzardo, sesso, nuove tecnologie), disturbi alimentari, centro di ascolto per ragazzi in difficoltà, disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, del sonno, sessuali, terapia di coppia, autostima, assertività, disturbi ossessivo compulsivi.
domenica 30 dicembre 2018
venerdì 28 dicembre 2018
SPECCHIO
Sono gli esperti di comunicazione a dirci che è l’intelligenza
sociale, più ancora di altre forme di intelligenza, a rivelarci chi
siamo.
giovedì 27 dicembre 2018
UN’ EMOZIONE SPIACEVOLE
E’ tutt’altro che facile vincere la resistenza a confrontarsi
con ricordi, percezioni ed emozioni spiacevoli. Tuttavia, riuscire a
farlo e non fuggire il nostro disagio ci può consentire di
comprenderlo. Questo porta, come effetto immediato, l’incremento
della cosiddetta “intelligenza sociale”; in parole povere della
nostra capacità di metterci in relazione con gli altri in maniera
più efficace e positiva.
mercoledì 26 dicembre 2018
LA PSICOLOGIA DEL TACCHINO (UNA FORMA DI PENSIERO SCONVENIENTE)
Un tacchino riceve tutte le mattine del cibo dal suo padrone. Dopo
molte mattine il tacchino si fa l’opinione che il padrone gli
voglia bene perché gli dà sempre da mangiare. Poi arriva Natale…
Bertrand Russel
martedì 25 dicembre 2018
CHRISTMAS BLUES
lunedì 24 dicembre 2018
VERSO LA STELLA POLARE
E’ il bisogno di ciascuno di una mappa che lo aiuti a superare
la sua alienazione originaria, la sua solitudine, a stabilire
relazioni positive con gli altri. La mappa di orientamento è
costituita per molti da un’ideologia, per altri da una nevrosi, per
altri ancora da una religione.
domenica 23 dicembre 2018
PRANZO DI NATALE, AVANTI !
Attenzione però al rovesciamento del significato del banchetto
conviviale !! Attenzione ad una trasformazione della mentalità di
gruppo, che modifica per esempio il convivio in una riunione forzata
a cui non ci si può sottrarre, ed il cibo da simbolo gruppale a
ricercatezza alimentare. Le due cose sono fortemente collegate,
perché se il gruppo non si riunisce per una celebrazione condivisa
ma per un festeggiamento che non si può evitare, il cibo non è più
nutrimento di corpo e mente ma mera ghiottoneria da consumare
godendone. In questo caso il banchetto non avrebbe più nulla di
celebrativo e sacrificale, ma diverrebbe un trionfo della pulsione
orale e del suo carattere mortifero.
domenica 16 dicembre 2018
IL QUESITO DELLA NASCITA
All'atto della nascita la vita pone all'uomo un quesito al quale
egli deve rispondere in ogni istante; non la sua mente, né il suo
corpo, ma lui, nella sua totalità.
Il quesito è: come possiamo trionfare sul dolore, la prigionia, la vergogna prodotti dall'esperienza dell'isolamento, come possiamo trovare unione in noi stessi, con i nostri simili, con la natura?
Il quesito è: come possiamo trionfare sul dolore, la prigionia, la vergogna prodotti dall'esperienza dell'isolamento, come possiamo trovare unione in noi stessi, con i nostri simili, con la natura?
Erich Fromm
lunedì 10 dicembre 2018
LA QUESTIONE DELLE ILLUSIONI
Sono alterazioni percettive in cui la percezione non si conforma
alle caratteristiche dello stimolo determinando una discrepanza tra
mondo fisico e mondo percepito. L’illusione, che di per sé non è
indicativa di una particolare patologia, è comunque più facilmente
riscontrabile in alcuni disturbi dell’affettività e in certi
disordini mentali.
domenica 9 dicembre 2018
MA IL NOSTRO CERVELLO SI MUOVE? COME? (… secondo Brentano)
La caratteristica fondamentale dei fenomeni psichici è
l’intenzionalità. Brentano dirige la sua ricerca non sulle cose
esistenti esteriormente, ma sulle strutture di ordine fenomenico,
ossia sulle cose come appaiono nell’orizzonte intenzionale
dell’individuo.
sabato 8 dicembre 2018
LA MANIPOLAZIONE PSICOLOGICA
Si riferisce a quelle condotte messe in atto allo scopo di
controllare e manovrare gli altri per raggiungere i propri scopi. Ad
esempio, i bambini utilizzano il pianto o atteggiamenti seduttivi per
la soddisfazione dei loro desideri; gli adulti individuano il lato
debole della persona che vogliono manipolare; i nevrotici a sfondo
isterico utilizzano il sintomo per modificare la condotta di chi li
circonda.
martedì 4 dicembre 2018
L’IMPORTANZA DEL CAPRICCIO
Il capriccio è una manifestazione improvvisa e incontrollata di
rabbia e aggressività, adottata come risposta ad una situazione
frustrante. Questo comportamento, tipico del bambino, è
riscontrabile anche in adolescenti, in adulti immaturi con scarsa
sopportazione delle frustrazioni, e in persone anziane soggette a
processi involutivi caratterizzati da dipendenza e possessività.
I capricci infantili possono essere in genere interpretati come un mezzo per ottenere attenzione, conseguire uno scopo o comunque una gratificazione, soprattutto nel caso di genitori eccessivamente indulgenti, protettivi o fin troppo solleciti, quindi facilmente condizionabili da simili manifestazioni.
I capricci infantili possono essere in genere interpretati come un mezzo per ottenere attenzione, conseguire uno scopo o comunque una gratificazione, soprattutto nel caso di genitori eccessivamente indulgenti, protettivi o fin troppo solleciti, quindi facilmente condizionabili da simili manifestazioni.
lunedì 3 dicembre 2018
ZIGZAG DEL LINGUAGGIO: RISPOSTA A LATO
Disturbo del pensiero, frequente nella condizione schizofrenica
(ma non esclusivamente in quella), dove nella risposta
l’interlocutore non tiene conto di ciò che gli viene chiesto con
la domanda. L’incoerenza può non essere totale e lasciare
sospettare una possibile intenzionalità anche nella non pertinenza
della risposta.
domenica 2 dicembre 2018
LA RISIMBOLIZZAZIONE (O BISOGNO DI CAMBIARE)
E’ quel processo di reinvestimento simbolico che si realizza in
occasione di ogni nuovo adattamento alla vita, in cui occorre
ridefinire le proprie concezioni e in particolare quelle relative ai
propri conflitti, modificando l’orizzonte semantico di riferimento.
sabato 1 dicembre 2018
IL DOPPIO LEGAME
Indica un particolare tipo di comunicazione interpersonale
caratterizzato da segnali incongrui e contraddittori che mettono
l’interlocutore in una condizione di profondo dilemma. Si ipotizza
che questa sia il genere di situazione tipica esistente tra lo
schizofrenico e sua madre; tuttavia, si presenta anche nei rapporti
normali. Quando una persona resta intrappolata in una comunicazione
di questo tipo manifesterà conseguenti reazioni di tipo difensivo.
Il doppio legame, non consentendo di cogliere la vera intenzione del
messaggio e di individuare la discrepanza tra i significati manifesti
e quelli latenti, genera la convinzione che tutta la realtà sia
paradossale.
venerdì 30 novembre 2018
AUTOPUNIZIONE
E’ la punizione che un individuo infligge a se stesso per lenire
un senso di colpa connesso a una trasgressione, reale o immaginaria.
L’autopunizione solleva dall’ansia di una punizione incombente dall’esterno. Anche alcuni comportamenti antisociali, che hanno come conseguenza una punizione, possono essere letti come un tentativo inconscio per risolvere il senso di colpa. Nei casi più gravi si possono assistere a fenomeni di autolesionismo o addirittura di suicidio.
L’autopunizione solleva dall’ansia di una punizione incombente dall’esterno. Anche alcuni comportamenti antisociali, che hanno come conseguenza una punizione, possono essere letti come un tentativo inconscio per risolvere il senso di colpa. Nei casi più gravi si possono assistere a fenomeni di autolesionismo o addirittura di suicidio.
mercoledì 28 novembre 2018
R I L A S S A M E N T O
Per rilassamento s’intende l’allentamento di una tensione
fisica e psichica, che si può ottenere ricorrendo a terapie
apposite, tra cui il training autogeno. Dal punto di vista
strettamente psicoanalitico, la volontaria inibizione della tensione
può rivelarsi un fenomeno di copertura per non affrontare la
conflittualità sottesa responsabile dello stato tensionale.
martedì 27 novembre 2018
LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE
Erving Goffman evidenzia la componente drammaturgica degli
incontri sociali, delle situazioni in cui gli individui si trovano ad
interagire faccia a faccia. In questa prospettiva, la vita quotidiana
viene tematizzata come un “gioco di rappresentazioni”, nel quale
l’identità dell’individuo coincide di volta in volta con le
“maschere” che egli indossa su diversi palcoscenici.
lunedì 26 novembre 2018
DIVERSI MODI PER VIVERE IL DOLORE
La tolleranza al dolore, e più in generale il modo in cui viene
vissuta l’esperienza dolorosa, è differente in ogni persona. Essa,
infatti, è strettamente dipendente dalle precedenti esperienze
dolorose, attraverso le quali l’individuo si è creato una
rappresentazione mentale e un vissuto emotivo del dolore. Per questo
si hanno fenomeni di algofobia, cioè un’incontrollabile paura del
dolore; o di algofilia, che invece si manifesta con una ricerca del
dolore talvolta accompagnata ad un eccitamento sessuale, come nei
casi di sadomasochismo.
domenica 25 novembre 2018
LA VITTIMA DI STALKING
Solitamente – ma non necessariamente – la vittima è
una donna, protagonista della vita affettiva anche illusoria
dello stalker, che è stata oggetto d’amore sia ricambiato che
presunto, senza mai davvero sfociare in una relazione. Oppure la
futura vittima può aver manifestato il desiderio di interrompere la
relazione o ha posto fine al rapporto, ritenendolo terminato o
nocivo.
“Bisogna sempre resistere alla tentazione di convincere il proprio persecutore a fermarsi. Soprattutto se si tratta di una persona che ha bisogno di cure, le risposte possono essere interpretate come un preciso interesse e rinforzare il suo agire: divengono segnali di attenzione. Anche la restituzione di un regalo, una risposta negativa a una telefonata o a una lettera vanno evitati. I contatti dovrebbero essere interrotti immediatamente dalla vittima, perché altrimenti potrebbero alimentare il comportamento persecutorio, favorendone un crescendo devastante.”
La vittima viene violata nella sua dimensione privata, la paura per quello che sta accadendo favorisce l’isolamento e, di conseguenza, per lei può essere più difficile chiedere aiuto. Può manifestare forti emozioni che da un iniziale stato di stress psicologico possono evolvere in una intensa sintomatologia psicopatologica. In seguito, la vittima può essere portata a evitare qualunque situazione che possa ricordare il trauma e a rifuggire ogni attività sociale: il rischio in questi casi è l’insorgenza di un distacco emotivo dall’ambiente, una affettività ridotta e una visione negativa del futuro. Questa sintomatologia può essere transitoria e in ogni caso dipende dalla resilienza della persona. E’ indispensabile che l’azione terapeutica avvenga parallelamente alla messa in atto di strategie pratiche anti-molestie e associata a operazioni utili a mantenere o ristabilire la vita sociale. Talvolta, per riuscire a chiedere l’intervento e la tutela da parte delle forze dell’ordine può essere necessario il sostegno psicologico che renda la vittima più forte e capace di chiedere aiuto.
“Bisogna sempre resistere alla tentazione di convincere il proprio persecutore a fermarsi. Soprattutto se si tratta di una persona che ha bisogno di cure, le risposte possono essere interpretate come un preciso interesse e rinforzare il suo agire: divengono segnali di attenzione. Anche la restituzione di un regalo, una risposta negativa a una telefonata o a una lettera vanno evitati. I contatti dovrebbero essere interrotti immediatamente dalla vittima, perché altrimenti potrebbero alimentare il comportamento persecutorio, favorendone un crescendo devastante.”
La vittima viene violata nella sua dimensione privata, la paura per quello che sta accadendo favorisce l’isolamento e, di conseguenza, per lei può essere più difficile chiedere aiuto. Può manifestare forti emozioni che da un iniziale stato di stress psicologico possono evolvere in una intensa sintomatologia psicopatologica. In seguito, la vittima può essere portata a evitare qualunque situazione che possa ricordare il trauma e a rifuggire ogni attività sociale: il rischio in questi casi è l’insorgenza di un distacco emotivo dall’ambiente, una affettività ridotta e una visione negativa del futuro. Questa sintomatologia può essere transitoria e in ogni caso dipende dalla resilienza della persona. E’ indispensabile che l’azione terapeutica avvenga parallelamente alla messa in atto di strategie pratiche anti-molestie e associata a operazioni utili a mantenere o ristabilire la vita sociale. Talvolta, per riuscire a chiedere l’intervento e la tutela da parte delle forze dell’ordine può essere necessario il sostegno psicologico che renda la vittima più forte e capace di chiedere aiuto.
Da "Ordine degli Psicologi Emilia Romagna"
LO STALKER
Dal punto di vista psicologico, lo stalker attua dei comportamenti
molto simili a quelli messi in atto da chi manifesta una
significativa dipendenza affettiva. Può mostrarsi
intrusivo, insistente, incapace di sopportare la distanza fisica e il
rifiuto, può negare la realtà perché per lui troppo dolorosa e
rifiutarsi di riconoscere la mancanza d’amore dell’altro.
Desidera a ogni costo avere un contatto con la persona che ritiene
oggetto d’amore, la sua vittima, che può essere
una persona con la quale ha intrattenuto una relazione sentimentale,
anche breve e spesso già finita,
oppure non corrisposta. Lo stalker è il soggetto che con maggiore frequenza trova correlazione con l’autore del femminicidio. Le sue minacce sono spesso la premessa a violenze più gravi che non devono essere sottovalutate.
oppure non corrisposta. Lo stalker è il soggetto che con maggiore frequenza trova correlazione con l’autore del femminicidio. Le sue minacce sono spesso la premessa a violenze più gravi che non devono essere sottovalutate.
Ordine degli Psicologi Regione Emilia Romagna
Incapaci di accettare il rifiuto
Lo stalking è una forma di aggressione psicologica e fisica
finalizzata ad annientare la volontà della vittima, esaurendo la sua
capacità di resistenza attraverso uno stillicidio incessante, in un
crescendo persecutorio.
Vi sono in particolare due ragioni che possono indurre ad atti di stalking: da una parte la volontà di creare una relazione con un’altra persona o di ristabilire un rapporto precedente, dall’altra quella di vendicarsi per un vissuto di ingiustizia subita.
Il persecutore può manifestare un’evidente problematica nell’area affettivo-relazionale e comunicativa che però non sempre corrisponde a un preciso quadro psicopatologico, può vivere un disturbo psichico di cui spesso non è consapevole e che non sa gestire.
Vi sono in particolare due ragioni che possono indurre ad atti di stalking: da una parte la volontà di creare una relazione con un’altra persona o di ristabilire un rapporto precedente, dall’altra quella di vendicarsi per un vissuto di ingiustizia subita.
Il persecutore può manifestare un’evidente problematica nell’area affettivo-relazionale e comunicativa che però non sempre corrisponde a un preciso quadro psicopatologico, può vivere un disturbo psichico di cui spesso non è consapevole e che non sa gestire.
Da "Ordine degli Psicologi Emilia Romagna"
IL DOLORE DELLA MENTE
Analogamente al dolore fisico, provoca un restringimento del campo
di coscienza su temi penosi e depressivi. Per Freud, se il dolore
psichico non supera un certo livello, è essenziale alla costituzione
dell’Io. Attraverso la perdita dell’oggetto amato e la
conseguente frustrazione, viene infatti abbandonato lo stato di
onnipotenza infantile per approdare finalmente al principio di
realtà.
sabato 24 novembre 2018
IL GRADO DI SUGGESTIONE INDIVIDUALE
Il grado di influenzabilità individuale attraverso la suggestione
prende il nome di suggestionabilità, che assume forme patologiche
nelle personalità isteriche e immature, fino ai livelli di
obbedienza automatica nelle schizofrenie catatoniche. La suggestione
ha un meccanismo simile all’imitazione tipica dei bambini nei
confronti degli adulti, e svolge un ruolo importante nelle relazioni
interpersonali. Essa, è anche alla base della somministrazione del
placebo.
venerdì 23 novembre 2018
L’IDEA COATTA
giovedì 22 novembre 2018
UNO SVENIMENTO IMPROVVISO
E’ la perdita momentanea della sensibilità e della coscienza
provocata da una forte commozione o da un forte stato d’ansia.
Quando non ha cause organiche, lo svenimento è interpretato in
chiave psicoanalitica come una strategia inconscia per sottrarsi a un
conflitto.
mercoledì 21 novembre 2018
IL COMPAGNO IMMAGINARIO
E’ una figura fantastica creata di solito da bambini soli o che
non hanno relazioni significative con i coetanei. Questa figura, a
cui si attribuisce un nome, un aspetto fisico, una personalità e una
storia, funge prevalentemente da oggetto di identificazione,
soddisfacendo il bisogno del bambino di condividere le proprie
esperienze.
martedì 20 novembre 2018
UNO SGUARDO SU DI ME
Senza uno sguardo posato su di me non posso sapere che esisto, e
sono inevitabilmente condannato all’automatismo. Questo sguardo
invece, allo stesso tempo, mi colloca e mi libera, e accende la luce
della consapevolezza.
lunedì 19 novembre 2018
MASCHERE E TRAVESTIMENTI
“Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del
proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della
solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di
quest’ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti.
In realtà c’è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare
quel passo verso l’ignoto, lontano da ogni certezza possibile.”
Hermann Hesse
domenica 18 novembre 2018
Spesso ci alimentiamo di un’idea negativa della solitudine.
Nell’immaginario di molti, essere soli, è sinonimo di “essere
stati lasciati soli”; ne deriva un sentimento di tristezza, di
abbandono, di vuoto affettivo. Ma, in realtà, se ci pensiamo bene,
siamo soli in tutti i momenti chiave della nostra esistenza.
sabato 17 novembre 2018
ISOLARE IL DISAGIO
E’ l’operazione mentale che dobbiamo fare ogni volta che si
presenta. Invece, quasi sempre, lo carichiamo ulteriormente della
sofferenza provata tutte le volte in cui ci siamo sentiti allo stesso
modo in passato; ad esempio, lo colleghiamo alle frasi di disistima,
dette da un genitore o dal partner, che ci sono rimaste impresse
nella memoria.
venerdì 16 novembre 2018
LE PAROLE COME VELENO….OPPURE FARMACO
Le parole possono diventare veleni oppure farmaci, a seconda se
siano o no autentiche, propriamente tue. Le parole autentiche
sgorgano spontaneamente e si adattano ad ogni situazione. Quelle
inautentiche, invece, sono rigide, non si adattano, ti inaridiscono,
ti portano a commettere sempre gli stessi errori e a incontrare
sistematicamente le persone sbagliate.
mercoledì 14 novembre 2018
“ CIO’ CHE E’ GENUINO
agisce in modo inconscio. Ciò che invece passa attraverso la
coscienza diventa una rappresentazione. Significa che le cose
migliori ci arrivano direttamente dal profondo, senza l’intervento
del nostro io razionale”.
martedì 13 novembre 2018
DI NOTTE ACCADE UNA COSA CHE NON VEDIAMO
se non per flash: i sogni. Una cosa è certa: quel sogno è potuto
capitare solo a me. E’ mio, mi riguarda, mi rivela qualcosa di
autentico su di me.
IL DESTINO (SECONDO FREUD)
Freud considera il destino l’ultima delle immagini parentali
che, dopo i genitori, gli educatori, le autorità, gli individui che
il soggetto reputa esemplari, concorre alla formazione del Super-io:
“l’ultima figura di questa serie che comincia coi genitori è il
destino, che solo pochissimi di noi sono capaci di intendere in modo
impersonale”.
domenica 11 novembre 2018
L’OPERAZIONE CREATIVA DEL GUARDARE
Guardare non è un’azione neutra. Guardare significa
dimenticarsi di sé o, meglio, di ciò che si crede di essere.
Nessuno, infatti, può vedersi se prima non si libera dell’immagine
artificiale che si è costruito. Sembra una magia, ma per vedere bene
qualcosa talvolta bisogna guardare altrove.
sabato 10 novembre 2018
C’ E’ UN MODO DIVERSO, PERSONALE E AUTENTICO DI VIVERE
“Dove sei? Dove sei in questo momento che stai leggendo? A che
punto della tua vita ti trovi? E la vita che stai vivendo è davvero
la tua?” Stare con se stessi significa guardare. Se non impariamo a
fare questo continueremo ad assorbire il terreno degli altri e ad
essere il riflesso di pensieri, modelli e idee che non ci
appartengono.
giovedì 8 novembre 2018
L’IPNOSI DI FREUD
Freud adottò nel trattamento ipnotico il metodo catartico, che
partiva dal presupposto che l’insorgenza del disturbo psichico non
era condizionata dall’esistenza di un disturbo organico, ma da un
blocco dell’energia affettiva collegata a ricordi penosi
dimenticati.
mercoledì 7 novembre 2018
WINNICOTT
Il rapporto madre-bambino costituisce il nucleo da cui prende le
mosse l’intero sviluppo psichico ed emozionale dell’individuo, la
formazione del Sè, la costituzione dell’Io e l’approccio col
mondo esterno.
lunedì 5 novembre 2018
DIPENDENZA NEVROTICA DELL’ADULTO
Da un punto di vista psicoanalitico la dipendenza nevrotica
dell’adulto rinvia alla fissazione allo “stadio orale”
dell’evoluzione libidica, conseguenza di un atteggiamento
frustrante o iperprotettivo da parte delle figure genitoriali.
domenica 4 novembre 2018
sabato 3 novembre 2018
ALTERITA’ E IDENTITA’
L’esperienza vissuta dall’individuo non è separata
dall’alterità, dall’ambiente e dal mondo in generale. Il
rapporto con gli altri è essenziale al soggetto, nel senso che è
costitutivo della sua personalità.
venerdì 2 novembre 2018
DIPENDENZA INFANTILE
Nel bambino piccolo, trascurare o interrompere bruscamente lo
stato di dipendenza porta a conseguenze parimenti dannose. Da questo
deriva, infatti, il procedere verso l’autonomia attraverso una
sempre maggiore differenziazione e individuazione.
giovedì 1 novembre 2018
PERCEZIONE
La percezione non si riferisce mai a qualcosa, ma ad un insieme da
cui qualcosa emerge. E questo qualcosa che emerge non è altro che il
risultato del nostro bisogno di senso.
PSICOLOGIA DEL PROFONDO
Secondo la psicologia del profondo la patologia è in relazione
diretta con la qualità dello sviluppo della personalità... e le
forme di alienazione sarebbero espressione dei meccanismi di difesa.
mercoledì 31 ottobre 2018
LE CONSEGUENZE DI UNA PERSONALITA’ EMOTIVA
L’elemento distintivo di una personalità emotiva è l’eccesso
di reazione agli stimoli; esso genera un aumento della fragilità
psichica oltre a comprovate difficoltà di adattamento relazionale e
ambientale. Gli stati emotivi moderati, dunque, sono generalmente
salutari, mentre quelli di forte intensità hanno spesso conseguenze
debilitanti e disgregatrici.
martedì 30 ottobre 2018
AL DI LA’ DEL PRINCIPIO DI PIACERE
Dopo il 1920 Freud definisce la pluralità del soggetto. Non
abbiamo più, all’interno del soggetto, un’opposizione tra
istanze consce e inconsce. Io, Es e Super Io si contendono lo spazio
del soggetto. I loro confini sono sfumati, le zone che essi ricoprono
sono spesso indefinite e mutevoli. Compito dell’individuo è quello
di intraprendere un lungo, faticoso e interminabile lavoro per
annettere all’Io i territori dell’ Es.
lunedì 29 ottobre 2018
PREDISPOSIZIONE AGLI INCIDENTI
E’ presente, in determinati soggetti, come tratto della loro
personalità. Riguarda soprattutto individui che risolvono le
tensioni intrapsichiche con azioni autodistruttive, interpretate come
un bisogno di autopunizione per la propria aggressività,
impulsività o intolleranza alla frustrazione.
domenica 28 ottobre 2018
EQUILIBRIO E DISPARITA’
La “Teoria Delle Motivazioni” parla di disparità in
riferimento a quella condizione di squilibrio presente nei processi
affettivi, in quelli cognitivi, ma anche tra gli uni e gli altri.
Questa condizione reca al contempo nell’organismo un disturbo e una
motivazione, e lo induce all’azione per ristabilire la stabilità e
la coerenza.
venerdì 26 ottobre 2018
FIDUCIA DI BASE
Si acquisisce nella fase dello sviluppo, dove il bambino
percepisce di essere accolto e benvoluto dall’ambiente circostante.
Questo lo porta a sviluppare quella sicurezza che gli consente, in
opposizione a ciò che sente come affidabile, di riconoscere il male
e la negatività.
giovedì 25 ottobre 2018
IL MODELLO DELL’ENERGIA PSICHICA
Jung interpreta la depressione come il contenimento di un’energia
imprigionata e incapace di liberarsi. Il terapeuta, dunque, deve
entrare nello stato depressivo nel modo più profondo possibile e
avere, come fine ultimo, quello di scorgere che cosa impedisce a
questa energia di liberarsi.
Iscriviti a:
Post (Atom)