venerdì 30 novembre 2018

AUTOPUNIZIONE

E’ la punizione che un individuo infligge a se stesso per lenire un senso di colpa connesso a una trasgressione, reale o immaginaria.
L’autopunizione solleva dall’ansia di una punizione incombente dall’esterno. Anche alcuni comportamenti antisociali, che hanno come conseguenza una punizione, possono essere letti come un tentativo inconscio per risolvere il senso di colpa. Nei casi più gravi si possono assistere a fenomeni di autolesionismo o addirittura di suicidio.

mercoledì 28 novembre 2018

R I L A S S A M E N T O

Per rilassamento s’intende l’allentamento di una tensione fisica e psichica, che si può ottenere ricorrendo a terapie apposite, tra cui il training autogeno. Dal punto di vista strettamente psicoanalitico, la volontaria inibizione della tensione può rivelarsi un fenomeno di copertura per non affrontare la conflittualità sottesa responsabile dello stato tensionale.

martedì 27 novembre 2018

LA VITA QUOTIDIANA COME RAPPRESENTAZIONE

Erving Goffman evidenzia la componente drammaturgica degli incontri sociali, delle situazioni in cui gli individui si trovano ad interagire faccia a faccia. In questa prospettiva, la vita quotidiana viene tematizzata come un “gioco di rappresentazioni”, nel quale l’identità dell’individuo coincide di volta in volta con le “maschere” che egli indossa su diversi palcoscenici.

lunedì 26 novembre 2018

DIVERSI MODI PER VIVERE IL DOLORE

La tolleranza al dolore, e più in generale il modo in cui viene vissuta l’esperienza dolorosa, è differente in ogni persona. Essa, infatti, è strettamente dipendente dalle precedenti esperienze dolorose, attraverso le quali l’individuo si è creato una rappresentazione mentale e un vissuto emotivo del dolore. Per questo si hanno fenomeni di algofobia, cioè un’incontrollabile paura del dolore; o di algofilia, che invece si manifesta con una ricerca del dolore talvolta accompagnata ad un eccitamento sessuale, come nei casi di sadomasochismo.

domenica 25 novembre 2018

LA VITTIMA DI STALKING

Solitamente – ma non necessariamente – la vittima è una donna, protagonista della vita affettiva anche illusoria dello stalker, che è stata oggetto d’amore sia ricambiato che presunto, senza mai davvero sfociare in una relazione. Oppure la futura vittima può aver manifestato il desiderio di interrompere la relazione o ha posto fine al rapporto, ritenendolo terminato o nocivo.
“Bisogna sempre resistere alla tentazione di convincere il proprio persecutore a fermarsi. Soprattutto se si tratta di una persona che ha bisogno di cure, le risposte possono essere interpretate come un preciso interesse e rinforzare il suo agire: divengono segnali di attenzione. Anche la restituzione di un regalo, una risposta negativa a una telefonata o a una lettera vanno evitati. I contatti dovrebbero essere interrotti immediatamente dalla vittima, perché altrimenti potrebbero alimentare il comportamento persecutorio, favorendone un crescendo devastante.”
La vittima viene violata nella sua dimensione privata, la paura per quello che sta accadendo favorisce l’isolamento e, di conseguenza, per lei può essere più difficile chiedere aiuto. Può manifestare forti emozioni che da un iniziale stato di stress psicologico possono evolvere in una intensa sintomatologia psicopatologica. In seguito, la vittima può essere portata a evitare qualunque situazione che possa ricordare il trauma e a rifuggire ogni attività sociale: il rischio in questi casi è l’insorgenza di un distacco emotivo dall’ambiente, una affettività ridotta e una visione negativa del futuro. Questa sintomatologia può essere transitoria e in ogni caso dipende dalla resilienza della persona. E’ indispensabile che l’azione terapeutica avvenga parallelamente alla messa in atto di strategie pratiche anti-molestie e associata a operazioni utili a mantenere o ristabilire la vita sociale. Talvolta, per riuscire a chiedere l’intervento e la tutela da parte delle forze dell’ordine può essere necessario il sostegno psicologico che renda la vittima più forte e capace di chiedere aiuto. 
Da "Ordine degli Psicologi Emilia Romagna"

LO STALKER

Dal punto di vista psicologico, lo stalker attua dei comportamenti molto simili a quelli messi in atto da chi manifesta una significativa dipendenza affettiva. Può mostrarsi intrusivo, insistente, incapace di sopportare la distanza fisica e il rifiuto, può negare la realtà perché per lui troppo dolorosa e rifiutarsi di riconoscere la mancanza d’amore dell’altro. Desidera a ogni costo avere un contatto con la persona che ritiene oggetto d’amore, la sua vittima, che può essere una persona con la quale ha intrattenuto una relazione sentimentale, anche breve e spesso già finita,
oppure non corrisposta. Lo stalker è il soggetto che con maggiore frequenza trova correlazione con l’autore del femminicidio. Le sue minacce sono spesso la premessa a violenze più gravi che non devono essere sottovalutate.


Ordine degli Psicologi Regione Emilia Romagna

Incapaci di accettare il rifiuto

Lo stalking è una forma di aggressione psicologica e fisica finalizzata ad annientare la volontà della vittima, esaurendo la sua capacità di resistenza attraverso uno stillicidio incessante, in un crescendo persecutorio.
Vi sono in particolare due ragioni che possono indurre ad atti di stalking: da una parte la volontà di creare una relazione con un’altra persona o di ristabilire un rapporto precedente, dall’altra quella di vendicarsi per un vissuto di ingiustizia subita.
Il persecutore può manifestare un’evidente problematica nell’area affettivo-relazionale e comunicativa che però non sempre corrisponde a un preciso quadro psicopatologico, può vivere un disturbo psichico di cui spesso non è consapevole e che non sa gestire. 
Da "Ordine degli Psicologi Emilia Romagna"



IL DOLORE DELLA MENTE

Analogamente al dolore fisico, provoca un restringimento del campo di coscienza su temi penosi e depressivi. Per Freud, se il dolore psichico non supera un certo livello, è essenziale alla costituzione dell’Io. Attraverso la perdita dell’oggetto amato e la conseguente frustrazione, viene infatti abbandonato lo stato di onnipotenza infantile per approdare finalmente al principio di realtà.

sabato 24 novembre 2018

IL GRADO DI SUGGESTIONE INDIVIDUALE

Il grado di influenzabilità individuale attraverso la suggestione prende il nome di suggestionabilità, che assume forme patologiche nelle personalità isteriche e immature, fino ai livelli di obbedienza automatica nelle schizofrenie catatoniche. La suggestione ha un meccanismo simile all’imitazione tipica dei bambini nei confronti degli adulti, e svolge un ruolo importante nelle relazioni interpersonali. Essa, è anche alla base della somministrazione del placebo.

venerdì 23 novembre 2018

L’IDEA COATTA

E’ un ricordo, un’immagine, un interrogativo che si impone in modo ossessivo nella mente occupandone completamente il pensiero con una presenza senza scopo ed esasperante. E’ frequente nelle nevrosi ossessive e in alcune forme di schizofrenia.

giovedì 22 novembre 2018

UNO SVENIMENTO IMPROVVISO

E’ la perdita momentanea della sensibilità e della coscienza provocata da una forte commozione o da un forte stato d’ansia. Quando non ha cause organiche, lo svenimento è interpretato in chiave psicoanalitica come una strategia inconscia per sottrarsi a un conflitto.

mercoledì 21 novembre 2018

IL COMPAGNO IMMAGINARIO

E’ una figura fantastica creata di solito da bambini soli o che non hanno relazioni significative con i coetanei. Questa figura, a cui si attribuisce un nome, un aspetto fisico, una personalità e una storia, funge prevalentemente da oggetto di identificazione, soddisfacendo il bisogno del bambino di condividere le proprie esperienze.

martedì 20 novembre 2018

UNO SGUARDO SU DI ME

Senza uno sguardo posato su di me non posso sapere che esisto, e sono inevitabilmente condannato all’automatismo. Questo sguardo invece, allo stesso tempo, mi colloca e mi libera, e accende la luce della consapevolezza.

lunedì 19 novembre 2018

MASCHERE E TRAVESTIMENTI

“Si ha paura di migliaia di cose, del dolore, dei giudizi, del proprio cuore; si ha paura del sonno, del risveglio, paura della solitudine, del freddo, della follia, della morte. Specialmente di quest’ultima, della morte. Ma sono tutte maschere, travestimenti. In realtà c’è una sola paura: quella di lasciarsi cadere, di fare quel passo verso l’ignoto, lontano da ogni certezza possibile.”



Hermann Hesse

domenica 18 novembre 2018

Spesso ci alimentiamo di un’idea negativa della solitudine. Nell’immaginario di molti, essere soli, è sinonimo di “essere stati lasciati soli”; ne deriva un sentimento di tristezza, di abbandono, di vuoto affettivo. Ma, in realtà, se ci pensiamo bene, siamo soli in tutti i momenti chiave della nostra esistenza.

sabato 17 novembre 2018

ISOLARE IL DISAGIO

E’ l’operazione mentale che dobbiamo fare ogni volta che si presenta. Invece, quasi sempre, lo carichiamo ulteriormente della sofferenza provata tutte le volte in cui ci siamo sentiti allo stesso modo in passato; ad esempio, lo colleghiamo alle frasi di disistima, dette da un genitore o dal partner, che ci sono rimaste impresse nella memoria.

venerdì 16 novembre 2018

LE PAROLE COME VELENO….OPPURE FARMACO

Le parole possono diventare veleni oppure farmaci, a seconda se siano o no autentiche, propriamente tue. Le parole autentiche sgorgano spontaneamente e si adattano ad ogni situazione. Quelle inautentiche, invece, sono rigide, non si adattano, ti inaridiscono, ti portano a commettere sempre gli stessi errori e a incontrare sistematicamente le persone sbagliate.




mercoledì 14 novembre 2018

“ CIO’ CHE E’ GENUINO

agisce in modo inconscio. Ciò che invece passa attraverso la coscienza diventa una rappresentazione. Significa che le cose migliori ci arrivano direttamente dal profondo, senza l’intervento del nostro io razionale”.

martedì 13 novembre 2018

DI NOTTE ACCADE UNA COSA CHE NON VEDIAMO

se non per flash: i sogni. Una cosa è certa: quel sogno è potuto capitare solo a me. E’ mio, mi riguarda, mi rivela qualcosa di autentico su di me.

IL DESTINO (SECONDO FREUD)

Freud considera il destino l’ultima delle immagini parentali che, dopo i genitori, gli educatori, le autorità, gli individui che il soggetto reputa esemplari, concorre alla formazione del Super-io: “l’ultima figura di questa serie che comincia coi genitori è il destino, che solo pochissimi di noi sono capaci di intendere in modo impersonale”.

domenica 11 novembre 2018

L’OPERAZIONE CREATIVA DEL GUARDARE

Guardare non è un’azione neutra. Guardare significa dimenticarsi di sé o, meglio, di ciò che si crede di essere. Nessuno, infatti, può vedersi se prima non si libera dell’immagine artificiale che si è costruito. Sembra una magia, ma per vedere bene qualcosa talvolta bisogna guardare altrove.

sabato 10 novembre 2018

C’ E’ UN MODO DIVERSO, PERSONALE E AUTENTICO DI VIVERE

“Dove sei? Dove sei in questo momento che stai leggendo? A che punto della tua vita ti trovi? E la vita che stai vivendo è davvero la tua?” Stare con se stessi significa guardare. Se non impariamo a fare questo continueremo ad assorbire il terreno degli altri e ad essere il riflesso di pensieri, modelli e idee che non ci appartengono.

giovedì 8 novembre 2018

L’IPNOSI DI FREUD

Freud adottò nel trattamento ipnotico il metodo catartico, che partiva dal presupposto che l’insorgenza del disturbo psichico non era condizionata dall’esistenza di un disturbo organico, ma da un blocco dell’energia affettiva collegata a ricordi penosi dimenticati.

mercoledì 7 novembre 2018

WINNICOTT

Il rapporto madre-bambino costituisce il nucleo da cui prende le mosse l’intero sviluppo psichico ed emozionale dell’individuo, la formazione del Sè, la costituzione dell’Io e l’approccio col mondo esterno.




lunedì 5 novembre 2018

DIPENDENZA NEVROTICA DELL’ADULTO

Da un punto di vista psicoanalitico la dipendenza nevrotica dell’adulto rinvia alla fissazione allo “stadio orale” dell’evoluzione libidica, conseguenza di un atteggiamento frustrante o iperprotettivo da parte delle figure genitoriali.

domenica 4 novembre 2018

SIAMO CONDANNATI AL SENSO

Non possiamo fare nulla e dire nulla che non assuma un nome nella storia.

sabato 3 novembre 2018

ALTERITA’ E IDENTITA’

L’esperienza vissuta dall’individuo non è separata dall’alterità, dall’ambiente e dal mondo in generale. Il rapporto con gli altri è essenziale al soggetto, nel senso che è costitutivo della sua personalità.

venerdì 2 novembre 2018

DIPENDENZA INFANTILE

Nel bambino piccolo, trascurare o interrompere bruscamente lo stato di dipendenza porta a conseguenze parimenti dannose. Da questo deriva, infatti, il procedere verso l’autonomia attraverso una sempre maggiore differenziazione e individuazione.

giovedì 1 novembre 2018

PERCEZIONE

La percezione non si riferisce mai a qualcosa, ma ad un insieme da cui qualcosa emerge. E questo qualcosa che emerge non è altro che il risultato del nostro bisogno di senso.

PSICOLOGIA DEL PROFONDO

Secondo la psicologia del profondo la patologia è in relazione diretta con la qualità dello sviluppo della personalità... e le forme di alienazione sarebbero espressione dei meccanismi di difesa.