Freud considera il destino l’ultima delle immagini parentali
che, dopo i genitori, gli educatori, le autorità, gli individui che
il soggetto reputa esemplari, concorre alla formazione del Super-io:
“l’ultima figura di questa serie che comincia coi genitori è il
destino, che solo pochissimi di noi sono capaci di intendere in modo
impersonale”.