DA CARTESIO ALLA GABBIA DELL’IO

“Penso, dunque sono”, diceva Cartesio. Per la prima volta fu affermata l’autonomia della coscienza individuale e fu solidamente piantato nella storia delle idee il tema della centralità dell’io. Poi.. qualcosa.. deve esserci sfuggito di mano.

LO PSICOLOGO E IL DIRITTO ALL’AUTODETERMINAZIONE DEL PAZIENTE

Lo psicologo ha il dovere di garantire il rispetto di tutte le persone e soprattutto del loro progetto di vita nella loro globalità: il corpo, la mente, e soprattutto l’armonia che li unisce; anche quando questa armonia si incrina e la persona si trova nella condizione di massima debolezza, che è la malattia.

IL DUBBIO COME METODO E LA TRASGRESSIONE COME STRATEGIA

“Il nostro pensiero, in realtà, non può definirsi libero; esso infatti è condizionato da fattori che non possiamo scegliere. Ad esempio: non possiamo scegliere il nostro DNA, i nostri genitori, il luogo dove nasciamo. Abbiamo però un modo, forse il solo, per ampliare i nostri spazi di autonomia: adottare il dubbio come metodo e la trasgressione come strategia.”

U. Veronesi

I CONFINI DELL’ESISTENZA

“Ci sono confini dell’esistenza, e del pensiero, che l’uomo deve toccare, e piano piano conoscere, prima di scegliere la via da percorrere. E decidere, magari, di trasgredire.”

U. Veronesi

“HO SAPUTO UNA COSA CHE MI HA DISGUSTATO”

“Oggi ho saputo una cosa che mi ha disgustato: che la Persia esiste davvero. Pensavo che fosse solo il nome attribuito alla bellezza di certi tappeti. Se in breve anche il Polo Sud si mettesse a farsi reale, non so a che punto arriveremmo. Presto esisterà ogni cosa. Urge da subito la costituzione di una Lega che difenda l’indeclinabile diritto delle terre sconosciute a rimanere tali, perché Paesi inesistenti non debbano vedere da un giorno all’altro violata la propria neutralità.”

Fernando Pessoa

L’ INCONTRO

Abbiamo bisogno di un incontro, al di là di un eventuale aspetto religioso. Da una questione psicologica e soprattutto umana: la questione relazionale, per una persona, è fondamentale. Fondamentale perché, in base a come ti relazioni, e quindi agli incontri che fai, semplicemente, cambi il corso della tua vita.

IL NOSTRO BAMBINO

“il bambino che ciascuno di noi è stato, anche se in alcuni momenti può nascondersi, non scompare, non muore mai... se non nel momento in cui la Signora vestita di nero ci tocca”

Eugenio Scalfari “L’allegria, il pianto, la vita”

LA NOSTRA STRADA

La finalità della psicologia, in fondo, è quella di consentirci di trovare la nostra strada, il nostro reale modo di essere e di esistere, meglio se in armonia con il mondo che ci circonda, anche se questo non è sempre possibile.

GUARDARE SENZA GIUDICARE

Il mestiere dello psicologo lo impone, ma sarebbe un esercizio che tutti dovrebbero fare almeno in alcuni momenti della giornata, perché consente alla mente di svuotarsi dai pensieri e conseguentemente di cambiare lo stato di coscienza. Osservare senza giudicare è un atto, in se stesso, terapeutico.

E’ LA MUSICA CHE CI SCEGLIE

Non siamo noi che scegliamo la musica. Se ci piace Paolo Conte è perché quando lo ascoltiamo la sua musica ci entra nelle vene. Questo vale per tutte le nostre passioni e in generale per tutto ciò che svolgiamo con vitalità. Il concetto di autodeterminazione dunque, è un concetto che può concretizzarsi solamente se, sullo sfondo, teniamo bene in mente l’immagine di una vita in parte già determinata.

“MA DUE SCULACCIATE DATE BENE COME UNA VOLTA?”

Almeno una volta nella vita sarà capitato a tutti di pensare che il metodo educativo dei nostri genitori ed insegnanti, per certi versi, anche se più rigido, fosse più efficace del nostro; a me è capitato. Tuttavia è un concetto profondamente sbagliato. I bambini di allora non sono i bambini di adesso, e riproporre un modello educativo antistorico porterebbe solo ad una esacerbazione dei rapporti. Un bravo “vecchio” insegnante o genitore di trent’anni fa oggigiorno non lo sarebbe più senza modificare il proprio approccio educativo.

SE PENSO DI MORIRE… MORIRO’

Ogni cosa che penso e che faccio oggi costruisce il “me stesso” che verrà domani. Mi rigenero continuamente in base alle cose che mi dico, alle immagini che partorisco e alle fantasie che creo.

IL “RITO ALCOLICO”, UN ESEMPIO

Sovente, l’utilizzo smodato di alcol viene messo in atto, inconsciamente, per consentire al soggetto di incontrare l’altra parte della sua personalità, quella rimossa. E’ il tentativo della psiche di porre rimedio ad un mondo istintuale completamente soffocato. La sintomatologia quindi, come sempre accade, è già un tentativo di cura (ovviamente disadattivo e nocivo), che può tuttavia farci comprendere meglio il funzionamento della nostra mente.

LA TECNICA DELLA DISTRAZIONE

L’intelletto, pensando continuamente alla stessa questione, diventa incapace di afferrarla e di estrarne qualcosa di più, diventando ottuso e confuso. Distogliere lo sguardo, invece, ci consente di liberare l’energia bloccata, e di ritornare successivamente sul problema con una mente nuova e più predisposta a trovare una soluzione.