Dopo il 1920 Freud definisce la pluralità del soggetto. Non
abbiamo più, all’interno del soggetto, un’opposizione tra
istanze consce e inconsce. Io, Es e Super Io si contendono lo spazio
del soggetto. I loro confini sono sfumati, le zone che essi ricoprono
sono spesso indefinite e mutevoli. Compito dell’individuo è quello
di intraprendere un lungo, faticoso e interminabile lavoro per
annettere all’Io i territori dell’ Es.