Il genitore può indurre dei conflitti socio-cognitivi procedendo
alla “messa in discussione” della risposta del bambino. Questa
dinamica sociale di confronto costituisce la condizione necessaria
per un progresso cognitivo, in quanto assicura la presa di coscienza,
da parte del bambino, dell’esistenza di risposte possibili diverse
dalla propria.
Esperto in disagio minorile, disturbi emotivi e del comportamento, dinamiche disfunzionali nel rapporto genitori-figli. Si occupa anche di depressione, attacchi di panico, fobie, rapporti affettivi, dipendenze (alcool, droga, gioco d'azzardo, sesso, nuove tecnologie), disturbi alimentari, centro di ascolto per ragazzi in difficoltà, disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, del sonno, sessuali, terapia di coppia, autostima, assertività, disturbi ossessivo compulsivi.