Freud riconduce al ritmo i comportamenti connessi alla produzione
di piacere. Jung estende il concetto di ritmicità oltre la sfera
sessuale, includendo anche i meccanismi di seduzione, la musica, la
danza, ed anche il lavoro. Ritmo, insomma, come carattere peculiare
di tutti i processi emotivi in genere, in quanto “ogni eccitazione,
poco importa in quale fase della vita, tende ad esplicarsi
ritmicamente, tende cioè a ripetizioni”.