Le donne hanno statisticamente un maggior rischio di ammalarsi di
ansia rispetto agli uomini. I due sessi la esprimono anche in
maniera molto diversa, quasi opposta: solitamente infatti le donne
interiorizzano, somatizzano e spesso non sono neanche capaci di
manifestare la loro rabbia, gli uomini al contrario espellono,
“buttano fuori”, diventando talvolta anche ossessivi e
aggressivi.
Nella donna, oltre ai momenti critici di gravidanza, post-partum e
menopausa, l’ansia si spiega spesso con la paura costante di non
riuscire a far fronte a tutti gli impegni e con la fatica di crescere
i figli; nell’uomo invece è molto comune l’ansia da perdita del
lavoro, da pensionamento, da cambiamento di ruolo sociale in genere.
In una società così altamente competitiva come la nostra, infine, è
molto diffusa l’ansia da prestazione, che ormai riguarda
indistintamente entrambi i sessi.
La fase meno ansiosa della vita è indubbiamente quella che
riguarda la terza età.