Le donne hanno statisticamente un maggior rischio di ammalarsi di
ansia rispetto agli uomini. I due sessi la esprimono anche in
maniera molto diversa, quasi opposta: solitamente infatti le donne
interiorizzano, somatizzano e spesso non sono neanche capaci di
manifestare la loro rabbia, gli uomini al contrario espellono,
“buttano fuori”, diventando talvolta anche ossessivi e
aggressivi.
Nella donna, oltre ai momenti critici di gravidanza, post-partum e
menopausa, l’ansia si spiega spesso con la paura costante di non
riuscire a far fronte a tutti gli impegni e con la fatica di crescere
i figli; nell’uomo invece è molto comune l’ansia da perdita del
lavoro, da pensionamento, da cambiamento di ruolo sociale in genere.
In una società così altamente competitiva come la nostra, infine, è
molto diffusa l’ansia da prestazione, che ormai riguarda
indistintamente entrambi i sessi.
La fase meno ansiosa della vita è indubbiamente quella che
riguarda la terza età.
Esperto in disagio minorile, disturbi emotivi e del comportamento, dinamiche disfunzionali nel rapporto genitori-figli. Si occupa anche di depressione, attacchi di panico, fobie, rapporti affettivi, dipendenze (alcool, droga, gioco d'azzardo, sesso, nuove tecnologie), disturbi alimentari, centro di ascolto per ragazzi in difficoltà, disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, del sonno, sessuali, terapia di coppia, autostima, assertività, disturbi ossessivo compulsivi.