non ha bisogno di sentirsi dire dagli altri parole di conforto
che minimizzano o banalizzano il suo stato (“dai che non è niente” o “ ti fai
dei problemi per niente”) in quanto chi lo fa perlopiù ignora di aver mai avuto
qualsiasi disagio psichico e dimostra di essere scarsamente in contatto con le
sue emozioni. Il depresso stesso, inoltre, non deve raccontarsi le classiche
frasi di incoraggiamento come “reagisci!”, “non essere esagerato”, “se fai così
significa che sei fragile”. Sono tutte parole sprecate che vanno nella
direzione opposta a una guarigione. Come sempre occorre tutelare i sintomi da
interpretazioni sbagliate, e al contrario, prenderli sul serio. La depressione
va intesa come un percorso che esige rispetto e tempo, e come una opportunità
di trasformazione personale. Anche se si presenta come un nemico indesiderato,
pian piano si può comprendere che i cambiamenti che ci chiede sono nella
direzione del nostro interesse e per il nostro bene.