Uso questo termine per intenderci su una problematica molto diffusa
tra i genitori, ma sia chiaro che il figlio non dobbiamo "gestirlo". A
questa domanda bisogna precederne un'altra: che tipo di relazione ho con
lui? E' indubbio, infatti, che l'autorevolezza vada costruita.
Negli
ultimi anni si è fatto un gran parlare dell'assenza normativa del
padre, che è vera e riscontrabile, ma a cui tuttavia anche la madre non
ha saputo supplire.
Uomo e donna infatti, se escludiamo gli
aspetti identificativi del figlio, sono uguali nell'esercizio della loro
funzione genitoriale, e possono svolgerla benissimo in coppia o anche
eventualmente singolarmente dopo una separazione. I nostri nonni, così
come gli insegnanti dell'epoca, si può dire che avessero per lo più il
"controllo" e sapessero "gestire" i bambini molto meglio di noi;
tuttavia lo facevano con modalità che sfociavano spesso in derive
autoritarie, ottenendo obbedienza e disciplina senza però costruire una
"buona relazione". Per questo non vanno presi ad esempio, in quanto lo
scopo non è garantire un ordine familiare e sociale impeccabile, ma
evitare le cause del disagio.
Esperto in disagio minorile, disturbi emotivi e del comportamento, dinamiche disfunzionali nel rapporto genitori-figli. Si occupa anche di depressione, attacchi di panico, fobie, rapporti affettivi, dipendenze (alcool, droga, gioco d'azzardo, sesso, nuove tecnologie), disturbi alimentari, centro di ascolto per ragazzi in difficoltà, disturbi d'ansia, dell'umore, somatoformi, del sonno, sessuali, terapia di coppia, autostima, assertività, disturbi ossessivo compulsivi.