Più
imponiamo il rispetto delle regole piu incentiviamo la trasgressione.
“Studia!” ,
“Mangia!” detti continuamente a nostro figlio producono in lui una resistenza e
la messa in atto di comportamenti opposti.
Il genitore
deve rispettare “il segreto” del proprio figlio, cioè deve lasciare che
sviluppi il suo desiderio. Questa è la condizione necessaria per far si che rispetti
le regole, a patto che siano poche e semplici.
Il dialogo a
tutti i costi , così come le tante regole a tutti i costi, non sono una buona
strategia. Non è un problema se non ci sembra di capire i nostri figli, se
fanno cose per noi incomprensibili. E’ chiaro che c’è una “distanza” tra noi e
i figli, una “distanza” generazionale, e dobbiamo fare di tutto per
preservarla.
Il mestiere
dell’adolescente è entrare in conflitto con i genitori, ma i genitori non devono entrare in conflitto
col figlio, devono cioè evitare la simmetria. Quest’ ultima sarebbe una
“prigione” per l’adolescente, e gli impedirebbe di sperimentare la propria
libertà.
Questa è
anche la condizione per mantenere vivo il rapporto d’amore genitore –figlio, che consente a quest’ultimo di crescere e di passare dall’avere come unico desiderio quello
di compiacere i genitori alla formazione di un desiderio proprio.
La regola in
se non basta a disciplinare il comportamento del figlio adolescente. Essa è
necessaria per delineare i confini, ma dobbiamo sapere che un figlio sano la
trasgredirà, e sarà proprio questa esperienza che gli permetterà di comprendere
il senso della legge e di interiorizzarla.