venerdì 22 settembre 2017

QUALCOS'ALTRO



La psicologia deve per forza di cose lavorare col “qualcos’altro” che ci costituisce, cioè quel qualcosa che non appartiene ne alla natura ne alla cultura. Gli studi sui gemelli infatti dimostrano differenze nelle biografie anche tra gemelli geneticamente identici e cresciuti nella stessa famiglia.
Un noto caso, invece, di gemelli monozigoti maschi cresciuti in ambienti diversi che si rividero per la prima volta da adulti, evidenzia che i due soggetti usavano entrambi il dentifricio Vademecum, il dopobarba Canoe, il tonico per capelli Vitalis e che fumavano entrambi le sigarette Lucky Strike. Dopo quell’incontro si spedirono per posta il regalo per il compleanno, che risultò essere il medesimo regalo scelto indipendentemente in due diverse città.
Questo dimostra che a determinare l’unicità non è tanto il mazzo di carte genetico ricevuto in dono ma qualcos’altro. Questo qualcos’altro è ad esempio ben visibile nell’innamoramento. Per forza di cose, infatti, nell’innamoramento i gemelli identici perdono un po’ della loro identicità. Questo perchè l’ amore è inesorabilmente legato alle fantasie, all’aspettativa dell’ignoto. Insomma l’amore si innamora anche di qualcos’altro che è invisibile.  Il filosofo spagnolo Ortega y Gasset dice che l’innamoramento è un evento raro e fortuito che colpisce a una profondità incredibile, e quando accade, accade esclusivamente per la singolarità dell’oggetto: quella persona, non un’altra.  E questo è possibile anche perchè l’incontro tra amante ed essere amato è un incontro di immagini, un incontro con qualcos’altro.