martedì 19 settembre 2017

ELOGIO DEL SINTOMO



Quello che definiamo come “difetto” o “sintomo” è la parte più autentica che abbiamo, e non va mai criticata o giudicata, piuttosto ascoltata, in quanto rappresenta essa stessa la via per la soluzione del problema.
L’ossificazione dell’anoressica è il tentativo di sparire nella speranza di essere finalmente riconosciuti. L’anoressica non è sbagliata perchè smette di mangiare, semplicemente il suo corpo le sta dicendo che l’ Altro non la riconosce, con la conseguenza di non essere lei stessa riconoscibile a se stessa. Il sintomo dunque è già un processo di cura che il corpo mette in atto quando la psiche non riesce a mentalizzare. Per questo, molto spesso, l’attribuzione di un valore simbolico agli accadimenti somatici può aprire la strada alla comprensione del nostro problema. Prendersi cura del sintomo significa innanzitutto considerare di avere un corpo.
Un bambino, ad esempio, non può  ammettere a se stesso di non essere amato dalle figure genitoriali anche se questo fosse vero. Nel suo caso lo sviluppo di un sintomo avrebbe addirittura un valore salvifico.