Spesso
le parole straniere intraducibili ci dicono qualcosa in più su di
un
popolo. Ne è un esempio la parola “pyt”,
che sembra piacere molto ai danesi. Si
può dire quando si rompe un bicchiere, quando qualcuno ci rallenta
mentre siamo di fretta, quando si trova una multa sul parabrezza.
È
usata per ricordarsi di fare un passo indietro e, anziché avere
reazioni esagerate, focalizzarsi su quel che conta. È un modo per
lasciar stare e andare oltre
da
“Ordine degli Psicologi Emilia Romagna”