venerdì 4 luglio 2014

AUTOSTIMA

Se ne parla tanto... ma cosa vuol dire?
Come mai pensiamo di avere una bassa stima di noi, come mai a volte ci disprezziamo e ci sentiamo inadeguati?
La questione di fondo è che spesso ci ostiniamo a voler essere quello che in realtà non siamo.
Abbiamo dei modelli ideali in testa a cui vorremmo assomigliare, e se non ci riusciamo cadiamo nell'apatia e nello sconforto. Ma bisogna capire una volta per tutte che le risorse per affrontare la vita nel migliore dei modi le abbiamo già dentro di noi, non dobbiamo sforzarci di cercarle chissà dove. Dobbiamo solamente farle emergere, senza opporre resistenze provenienti da falsi ideali di successo e di perfezione che ci vengono continuamente calati sulle nostre teste. Faticare, spostare montagne per raggiungere degli obiettivi che non ci corrispondono fa precipitare la nostra autostima. Per questo è necessario osservarsi ed ascoltarsi attentamente. Dopo di che occorre lasciar fare alla natura del nostro carattere e alla nostra spontaneità. Perchè non dovrebbero piacerci certe parti di noi? L'errore sta proprio qui. Nella mancata accettazione di alcuni nostri lati che respingiamo con tutte le nostre forze e che rifiutiamo. "Sono timido? Ah... cosa darei per non esserlo";  "sono ansioso? Ho paura di parlare in pubblico? Quanto mi odio per questo!" ; "sono pigro? Ah... se avessi più energie potrei fare un sacco di cose". E' come se per essere felici ci mancasse sempre qualcosa. Invece dobbiamo toglierci dalla testa l'idea di cambiare e di migliorare. Dobbiamo fare dei nostri "lati bui" i più cari alleati. Ci appartengono, sono nostri, anzi sono le parti piu vere di noi, e se vogliamo stare bene dobbiamo ascoltarle e seguire i percorsi che ci suggeriscono. Inoltre i continui giudizi che diamo su noi stessi spesso ci fanno sprofondare: "Ho fatto male a chiamare Luca alla festa"; "se mi comportavo diversamente sarebbe stato meglio", "dovevo prendere il massimo dei voti all'esame!".
Purtroppo troppo spesso lasciamo che questi pensieri diventino degli automatismi mentali, e pian piano cadiamo nell'abisso senza nemmeno accorgercene.