Perdere per
strada il proprio "nome” è tanto difficile quanto necessario. Alcune condizioni
lo favoriscono, come i sogni che facciamo mentre dormiamo o come lo stato di
malattia, con la febbre alta infatti perdiamo un po’ la concezione di noi stessi...
Altre invece
lo impediscono, come la paura di perdere ciò che abbiamo. L’adesione totale ad
un qualsiasi tipo di ideologia, politica, religiosa, ecc..., non consente di
lasciare spazio all’altro, e questo è molto pericoloso per la nostra salute.
Non potendolo eliminare davvero sarà costretto ad insinuarsi nel nostro sistema
psichico in forma distorta e sintomatica.
L’altro,
inteso quindi come altro da noi e da quello che crediamo di essere, se
ascoltato con attenzione ci consente di prendere le decisioni giuste. Quando si
pensa al futuro, è bene non esagerare col porsi scopi ed obiettivi troppo
precostituiti, piuttosto occorre sentire
bene quell'urgenza indefinita, che ci turba, unita a un senso di indubbia
importanza. L’altro si manifesta sempre come una necessità, e irrompe come
qualcosa che cambia lo schema consueto. Esercita dunque la sua influenza secondo
modalità irrazionali, ecco perchè è così difficile comprendere la vita, perfino
la propria.